Paterson

Paterson (Adam Driver) è un autista di autobus che vive a Paterson, New Jersey, con la pazzerella Laura (Golshifteh Farahani). I due si amano teneramente, e se Paterson ha perplessità sulla vena creativa di Laura, le dissimula abbastanza bene. L'idillio è disturbato da Marvin (*), il bulldog inglese della coppia, che è evidentemente geloso di Paterson e vorrebbe Laura tutta per sé.

Uno dei pochi motivi di discussione nella coppia è causato dalla vena poetica di Paterson, che scrive di getto brevi composizioni in versi sciolti che trattano temi molto quotidiani con un punto di vista candido e disarmante (**). Il punto è che Paterson le scrive in un libricino che custodisce gelosamente, e Laura è l'unica che abbia avuto modo di conoscerne alcune. Lei vorrebbe che lui rendesse in qualche modo pubblico il suo lavoro, o che almeno ne facesse una copia. Malvolentieri, Paterson promette che il weekend successivo fotocopierà il libercolo.

Da questi presupposti parte la narrazione di una settimana della vita dei protagonisti, seguendo la prospettiva prevalente di Paterson. Il che è tendenzialmente noioso, considerando che la routine del nostro è inchiodata ad appuntamenti fissi che si ripetono sempre uguali tutti i giorni. Si sveglia abbracciato a Laura, fa colazione, raggiunge la stazione degli autobus, prende il suo mezzo, scambia due chiacchiere con un collega, guida tutto il giorno, prestando a volte orecchio alle parole dei passeggeri, torna a casa, cena con Laura, porta a spasso Marvin, si ferma al bar di Doc (Barry Shabaka Henley) dove beve qualche birra e chiacchiera con i presenti.

Questo quadro ripetitivo (***) viene scardinato da piccoli avvenimenti che oggettivamente sono di minima importanza ma, all'interno della cornice, mostrano quanto siano significativi per i nostri.

Chi conosce Jim Jarmush dovrebbe apprezzare questo suo lavoro che è perfettamente in linea con la sua poetica. Agli altri la tranquillità con cui si lascia che i minuti passino potrebbe risultare eccessiva.

(*) Interpretato da Nellie, ruolo che le è valso la Palma d'Oro di categoria. Ohimé, postuma.
(**) Sono in realtà lavori di Ron Padgett. Nel finale si cita la New York school, forse come indizio per permettere più facilmente di identificarlo.
(***) Per conto mio sarebbero bastate tre o quattro giornate, il resto mi è sembrato un eccesso di descrizione.

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