Allied: Un'ombra nascosta

Nel 1942 Max Vatan (Brad Pitt), introverso contadinotto canadese, viene mandato in missione quasi-suicida a Casablanca allo scopo di uccidere il console tedesco in Marocco. Per compiere questa insensata azione deve fingere di essere il marito parigino di Marianne Beauséjour (Marion Cotillard) fascinosa resistente francese finita lì per sfuggire alle indagini della polizia militare tedesca dopo che la sua unità nella Francia occupata è stata annichilita.

Ufficialmente coppietta innamorata, in realtà sconosciuti che fanno il loro lavoro ben consci di avere una altissima possibilità di lasciarci le penne a breve, i due hanno una relazione complicata che poi però sfocia in un profondo amore. Sorprendentemente, l'azione funziona, e Max decide d'impeto di portare Marianne con sé nella relativamente meno pericolosa Inghilterra. I due si sposano e poco dopo nasce, sotto un bombardamento quasi d'ordinanza, la loro figlia.

Un anno dopo, i servizi segreti inglesi comunicano a Max che Marianne è una spia tedesca. Lui deve partecipare passivamente ad una trappola per confermare definitivamente la cosa e ucciderla. Altrimenti entrambi verranno uccisi.

Max è convinto che si tratti di un errore. In subordine potrebbe anche essere una verifica sul suo conto, per accertarsi di quanto sia affidabile prima di dargli un compito estremamente delicato. Oppure Marianne potrebbe essere davvero una spia.

Interessante il lavoro alla regia di Robert Zemeckis che mescola la sua consueta capacità nel gestire scene di notevole complessità tecnica, facendole peraltro sembrare assolutamente naturali, ad un gusto nel nuovere la macchina da presa che mi ha ricordato molto i classici del dopoguerra. Ad esempio certe inquadrature e zoom su alcuni particolari mi hanno fatto pensare a Hitchcock, e il racconto visuale della Casablanca nella seconda guerra mondiale non può che riportare alla memoria il capolavoro di Michael Curtiz. Molto bella la ricostruzione d'epoca. Molto bravi gli attori, in particolare la Cotillard.

Non mi ha convinto appieno la sceneggiatura di Steven Knight, che pure ha nel suo bagaglio cose ragguardevoli come La promessa dell'assassino (2007) di David Cronenberg. In particolare, non riesco trovare un senso, in qualunque modo la guardi, per le circostanze della missione a Casablanca. Né per gli alleati né per l'asse.

Le due ore di azione filano via bene, anzi, il finale m'è sembrato persino tirato via, ridotto ai minimi termini proprio per non rischiare di sforare troppo con i tempi.

4 commenti:

  1. Non ti nego che, vedendo i trailer, pensavo fosse un remake di "Casablanca". Ho gradito molto il film, non l'ho trovato perfetto... Ma non ti nego che alcune scene mi hanno sorpreso

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    1. Sono d'accordo, non perfetto ma un buon lavoro. Non ho capito se la sorpresa si riferisce all'abilità tecnica di Zemeckis - come segue lui un paracadute non lo fa nessuno - o qualche fatterello di sceneggiatura - la telefonata in bilico tra tragedia e farsaccia a me ha fatto ridere parecchio.

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  2. mi è piaciuto
    e adesso mi tocca recensirlo, mannaggia la mia pigrizia!
    quanto al console tedesco (non c'era un'ambasciata in Marocco, ma solo un consolato) era una pedina del gioco, che i nazi avevano deciso cinicamente di sacrificare per favorire il passaggio di Marianne in Inghilterra?

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    1. Eh sì, ti tocca ;-)
      Ho corretto gli errori e andrò a vedermi la differenza tra ambasciata e consolato, che per me sono entità nebulose.
      Non sono entrato nei dettagli della mia perplessità per evitare spoiler. Io vorrei scrivere quel che mi pare, ma capisco che è meglio se mi tengo al guinzaglio. Per quanto riesco. I commenti però sono campo libero, spero.
      Sì, ho capito anch'io così, quella sarebbe la versione ufficiale. I nazisti sarebbero stati così eccitati dall'idea di piazzare Marianne a Londra, che non si sono preoccupati di lasciare ammazzare svariati dei loro per coprirla per bene. A me pare una azione con troppi punti deboli. Ad esempio avrebbero dovuto sapere con certezza che arrivava Max, pronto a cadere come una pera per la bella francese.
      E sono perplesso anche sull'organizzazione della cosa da parte degli alleati. Si cancella l'ufficio di Casablanca per eliminare un papavero minore tedesco? A quanto pare nemmeno troppo ben visto da Hitler? Per un azione del genere si sacrifica un canadese, spacciandolo per parigino? Con tutti i parigini che avevano riparato dall'altra parte della Manica non ce n'era nemmeno uno affidabile?

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