La ricompensa del gatto

Nonostante il buon successo ottenuto in Giappone, è uscito da noi solo quest'anno, grazie alla Lucky Red. E adesso è disponibile in DVD. Trattasi dell'unica regia di Hiroyuki Morita, che ha iniziato la sua carriera come disegnatore allo Studio Ghibli con Kiki (1989) e che poi non ha avuto altre opportunità direttoriali.

La sceneggiatura è nata in modo peculiare, un progetto su richiesta di un parco a tema giapponese che aveva commissionato un cortometraggio specificando che ci dovevano essere dentro tanti gatti. Hayao Miyazaki pensò di sfruttare il nucleo de I sospiri del mio cuore, dove un gatto sovrappeso pareva saperla molto più lunga di quanto sia lecito aspettarsi e una statuetta di gatto antropomorfo sembrava dotato di una scintilla di vita indipendente. Il committente cambiò idea poco dopo, ma la storia ormai aveva preso una sua consistenza, e si decise di rimpolparla fino a farla diventare un lungometraggio.

La protagonista è Haru, ragazzina sul punto di diventare una giovane donna, che però ha alcuni problemi risolvere prima di compiere il passo. In particolare è distratta e piuttosto dormigliona (*), il che le complica le relazioni sociali, al punto che il compagno di classe di cui s'è infatuata non le presta la minima attenzione.

Un giorno di ordinarie delusioni, Haru ha modo di salvare la vita ad un gatto, che si rivela essere addirittura Lune, il principe del regno dei gatti. La gratitudine di suo padre il re è tale che Haru viene omaggiata di una quantità enorme di erba gatta e di topolini vivi in scatola (**). In più, le viene prospettato il matrimonio con il principe.

La risposta di Haru è così confusa che viene presa per un sì, e il meccanismo per trasferirla nel regno dei gatti parte. Come se ne rende conto, Haru, grazie anche ad una misteriosa soffiata, cerca un ufficio affari felini che è tenuto da Muta (***), il quale lo porta da Baron, meglio noto come Barone Humbert von Gikkingen, che, con l'aiuto di una garguglia-corvo a nome Toto, si interessano alla vicenda della ragazza.

Seguono una serie di folli avventure, con Haru che si rimpicciolisce e assume sembianze sempre più feline, Muta che combatte da par suo con ingenti quantità di cibo, Baron che dispensa validi consigli, e Toto che interviene come deus ex-machina nei momenti più delicati.

Il bello è che Haru riesce a trovare il bandolo della matassa, capire quello che apparentemente potrebbe sembrare una storia priva di senso, ed usarla come quello stimolo che le mancava per crescere.

(*) Caratteristiche che me la rendono automaticamente molto simpatica.
(**) A scopo ludico-gastronomico, temo.
(***) Il gatto bianco diversamente snello da I sospiri del mio cuore, che più avanti scopriremo chiamarsi Renaldo Moon ed essere stato bandito dal regno dei gatti a causa della sua mancanza di rispetto e per il suo appetito prodigioso.

Nessun commento:

Posta un commento