Amore e guerra

Ha più di quarant'anni ma lo vedo sempre con piacere. Neanche questa volta ha fatto eccezione.

Anche se è scritto e diretto da Woody Allen, il film non è sbilanciato sul suo Boris ma segue con eguale interesse le vicende dell'inetto russo quanto quelle della sua bella cugina acquisita Sonja interpretata da Diane Keaton, che passa dal comico al tragico con una facilità esemplare, con il vantaggio di risultare molto credibile anche nelle scene più drammatiche. Vedasi ad esempio la citazione bergmaniana di Persona nel finale.

Per lungo tempo Boris ama Sonja senza essere ricambiato. Ci vorranno due invasioni napoleoniche e altri eventi minori, tra cui il matrimonio di lei con un mercante di aringhe e una fugace relazione pericolosa di lui con una procace vedova (Olga Georges-Picot), con conseguente duello all'ultimo sangue, per farle cambiare idea.

Nonostante gli stravolgimenti, mi pare evidente il grande affetto con cui Allen cita i romanzi russi ottocenteschi, in particolare Guerra e pace di Lev Tolstoj, e l'opera di Ingmar Bergman.

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