La corrispondenza

Ed Phoerum (Jeremy Irons) è una brutta persona. Astrofisico geniale fin che si vuole ma manipolativo, egocentrico e megalomane. Aggiungiamoci pure che ha sedotto una sua studentessa, Amy (Olga Kurylenko), giovane, bella, intelligente e atletica, che è diventata sua amante e si accontenta del poco tempo che lui riesce a togliere al suo lavoro e alla sua famiglia per completare un quadretto poco edificante che non può che rendermelo antipatico.

Però ci sono un paio di circostanze che lo salvano. In primo luogo sta per morire a causa di un brutto malanno che non è per niente gentile con lui. E poi è sinceramente e profondamente innamorato di Amy. Questo lo spinge ad ordire un complicato piano volto ad uscire di scena mettendo le cose a posto. Nel senso che, dopo essersi spupazzato la sua bella per sei anni, si è fatto una paio di domande su di lei, (a) cosa l'ha predisposta ad innamorarsi di un uomo con quaranta/cinquanta anni più di lei sulle spalle? (b) perché come lavoretto parallelo agli studi fa la stunt woman in film di una pericolosità al limite dell'assurdo? Ed si è dato delle risposte, che non gli sono piaciute mica tanto. Ovvero, ha capito che Amy ha un grosso problema, che forse la sua morte acuirà.

Cerca così di fare in modo che la sua uscita di scena ottenga il risultato opposto, mettendo Amy in condizione di affrontare le sue paure, e magari superarle. Non è facile orchestrare un piano del genere, in particolare essendo morto. Ed però può contare su una diffusa rete di conoscenti e amici che sono disposti ad aiutarlo in questa folle impresa.

Faccia attenzione lo spettatore a non tirare conclusioni affrettate su questo lavoro di Giuseppe Tornatore, tutta la prima parte del film è piuttosto nebulosa, visto che Ed vuole nascondere a Amy, per quanto possibile, quello che sta accadendo, e ci riesce egregiamente nascondendosi dietro una corrispondenza mediata da diverse tecnologie (*) che impediscono alla destinataria di capire a quando effettivamente risalgano le loro generazioni. Conviene aspettare la seconda parte per azzardare commenti.

Come il precedente La migliore offerta, cast internazionale e girato in inglese (**). Se quello era pensato come storia mitteleuropea, qui siamo più in ambito britannico, anche se l'Italia fa capolino in più punti. Non ho capito perché Orta San Giulio è stata rinominata nel finzione Borgoventoso. Forse per scatenare la curiosità in chi non la conosca?

(*) Dalla vecchia cara lettera, al filmato mandato via posta elettronica o su DVD.
(**) Il doppiaggio spegne necessariamente la recitazione dei protagonisti, Irons in particolare. Mi piacerebbe vederlo in originale.

2 commenti:

  1. a me sto professore ha fatto venire un nervoso: non era meglio permettere ad Amy di stargli vicino durante l'ultima fase della sua vita e permetterle di abituarsi (per quanto possibile) all'idea del lutto invece che mettere su tutto sto bordello?

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    1. Che Ed avesse un delirio di potenza è ben sottolineato dalla sceneggiatura, e non augurerei a nessuno di avere a che fare con un personaggio del genere. Però, data la situazione in cui ci si trova all'inizio del film, forse a quel punto ha davvero fatto la scelta migliore per Amy.
      Amy è evidentemente in piena parabola autodistruttiva, e la morte di Ed rischia di spingerla ancora più in quella direzione. L'assurdo piano di Ed, per quanto criticabile, riesce a farla ragionare su tante cose che lei si teneva dentro. E direi proprio che alla fine del film Amy sia una persona migliore, pacificata con il suo difficile passato.

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