Il meraviglioso Mr. Blunden

Film di fantasmi per famiglie, come vuole la tradizione britannica. O meglio, crossover tra storia di fantasmi e viaggio nel tempo, con una parte che si svolge nel primo ottocento, la seconda esattamente un secolo dopo.

Sara (Rosalyn Landor) e Giorgie sono due orfanelli di famiglia altolocata, che sono sotto la custodia dello zio, uno scioperato che si innamora e sposa una ballerina (Madeline Smith). Per garantire a lei un tenore di vita adeguato, anche seguendo le pressioni dei suoceri, la laida Mrs Wickens (Diana Dors) e il suo stonato marito, riduce i due ragazzini ad una vita di stenti. Ma questo non basta ai Wickens, che arrivano ad ordire un piano per eliminarli fisicamente, in modo di avere accesso all'eredità che è bloccata, in attesa che Georgie diventi maggiorenne. Unica speranza dei due sarebbe il legale che cura la pratica, Mr. Blunden (Laurence Naismith), che però non crede ai due piccoli, finché non è troppo tardi. La scoperta dalla sua insensibilità è così sconvolgente che al Blunden viene un colpo e muore sul posto.

Primo novecento, un socio della Blunden, Blunden, Calverton and Smith bussa alla misera casa londinese della signora Allen, vedova di guerra con tre figli a carico, e le chiede di recarsi il giorno dopo nello studio per discutere di una offerta di lavoro. Stanno infatti cercando una persona che si prenda cura di una antica casa di campagna, della quale nessuno vuole avere a che fare perché infestata da fantasmi.

Scopriamo che si tratta di un diabolico piano di Blunden (che è morto un secolo prima) per cambiare il passato, risolvendo così l'inquietudine che da allora lo divora e non gli lascia godere la pace dell'oltretomba. I due figli più grandicelli della Allen, Jamie e Lucy (Lynne Frederick), dovranno bere una pozione che li manderà indietro nel tempo, per aiutare Sara e Giorgie ad evitare la loro sorte.

Nonostante l'insensatezza logica (*), l'operazione ha successo, e arriveremo ad un lieto fine per tutti i buoni. Per i cattivi, invece, carbone.

Le pecche della storia (Antonia Barber) sono svariate, e la regia (Lionel Jeffries) sembra più televisiva che cinematografica. Però il film fa il suo mestiere, ed è a tutt'oggi un piccolo classico per le feste natalizie d'oltermanica.

(*) Ad esempio, scopriremo nel finale che Jamie e Lucy possono esistere solo se Sara non muore da piccola, ma nel cimitero locale c'è la tomba dei due bimbi ottocenteschi, e i due ragazzi novecenteschi la trovano e ci discutono sopra.

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