Belli e dannati

Nulla a che vedere con l'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald se non, volendo arrampicarsi sugli specchi, un possibile parziale parallelismo tra l'Anthony del libro e lo Scott del film. Trattasi invece del solito titolo scelto con poco discernimento dalla distribuzione italiana. Ce da dire che l'originale è in effetti un sibillino My own private Idaho che sembra sottolineare come il punto di vista principale da seguire sia quello di Mike (River Phoenix) attribuendogli la fantasia di voler vivere in un Idaho fantastico che risponda alle sue aspettative più di quanto faccia la realtà.

Mike è un protagonista ben strano, anche perché la sua narcolessia gli impedisce spesso di essere presente proprio quando le cose diventano interessanti. Sono infatti le forti emozioni che scatenano le sue crisi, che solitamente lo lasciano addormentato nei momenti e nei posti meno opportuni. Tenendo conto che vive una esistenza errabonda, e che si mantiene prostituendosi, senza stare troppo a sottilizzare, a uomini e donne, si può immaginare quanto la sua malattia gli complichi immensamente la vita. E dire che sarebbe già abbastanza difficile senza questo questo ulteriore problema, visto che ha un disperato bisogno di sua madre, che lo ha abbandonato quando era ancora un bimbo, e un rapporto molto complicato con suo padre (James Russo).

La sua vicenda si incrocia con quella di Scott (Keanu Reeves), figlio del ricco e potente sindaco di Portland, il cui scopo principale della vita sembra quello di far ammattire il genitore con il suo comportamento sregolato. Gus Van Sant fa esplicito riferimento all'Enrico IV ed Enrico V di Shakespeare, al punto che alcune battute sono prese di peso dai drammi del Bardo e messe in bocca senza alcun adattamento ai protagonisti del film, con un curioso effetto straniante. Il Falstaff di Scott è tal Bob Pigeon (William Richert), un brutto ceffo che insegnerà quel che sa meglio fare al suo prediletto, sperandone riconoscenza quando questi entrerà in possesso dei beni di famiglia, finendo però come l'antieroe shakesperiano.

Mike e Scott vivono una serie di avventure tra droga e prostituzione, tra cui un doppio incontro con Hans (Udo Kier) bizzarro commerciante tedesco, che darà loro i soldi necessari per aiutare Mike nella sua ricerca della madre, che scopriamo essere andata in Italia. La puntata nel Belpaese è molto utile a Scott, che trova Carmela (Chiara Caselli) di cui si innamora e lo spinge a cambiare vita, meno a Mike, che non trova la madre e perde l'amico.

Finale circolare, in cui Mike si ritrova, spiantato com'era all'inizio, in una strada desolata nell'Idaho.

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