Il mistero delle dodici sedie

Trattasi di una, probabilmente la più famosa, delle riduzioni cinematografiche di Le dodici sedie, romanzo russo di quasi un secolo fa, dall'umorismo venato da una vena tragica e malinconica, quale si addice allo spirito slavo. L'ultimo film di Carlo Mazzacurati, La sedia della felicità, è una riscrittura molto libera dello stesso testo. Mel Brooks, invece, si è mantenuto molto più vicino al modello originale, cambiando però il finale, decisamente troppo tragico per una commedia pensata per il mercato americano.

Siamo negli anni 20, in una Russia evidentemente fasulla, dove anche i nomi delle strade sono scritti in inglese. Ippolit Vorobyaninov (Ron Moody) è un nobile decaduto convertito in piccolo burocrate. La madre gli rivela sul letto di morte di aver nascosto, ai tempi della rivoluzione, i suoi gioielli in una sedia del loro salotto, ora di proprietà statale. Il recupero delle gioie sarebbe già complicato così ma la vegliarda, non contenta, complica ulteriormente le cose rivelando il segreto anche a Padre Fyodor (Dom DeLuise) che, accecato dal miraggio di ricchezza, si taglia la barba, abbandona gli abiti talari, e parte anche lui alla ricerca del tesoro.

Prima tappa di Ippolit, e pure di Fyodor, è la villa che era sua, nella speranza che le sedie siano ancora lì. L'incontro con un avventuriero, Ostap Bender (Frank Langella), fa sì che i due formino una strana coppia, mossa da un odio affettuoso, contrapposta al ex-prete. Particina per lo stesso Brooks, nei panni dell'ex-servo di Fyodor.

Come è facile immaginare, nessuno dei tre riuscirà a mettere le sue mani sul malloppo, ma forse finiranno per trovare qualcosa di più importante.

6 commenti:

  1. Non lo ricordo benissimo , ma come tutti i film " antichi" ne sono sempre affascinata...
    Buona notte caro Blabla un abbraccio...

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    1. Anch'io non me lo ricordavo mica tanto, però non sono riuscito a resistere al fascino di un DVD a prezzo di saldo - che, tra l'altro, s'è dimostrato privo di ogni qualsiasi seppur minimo contenuto extra. Stai bene, Nella :)

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  2. Mi piacque molto all'epoca... Diverso dalle dai soliti film dello stesso Mel Brooks

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    1. Non sono sicuro di capire cosa intendi per "solito" nei film di Mel Brooks, che direi ha sempre avuto una tendenza a scombinare le carte di film in film. Questa è la sua seconda regia, dopo Per favore, non toccate le vecchiette e prima di Mezzogiorno e mezzo di fuoco e Frankenstein Junior. Si nota la stessa mano, ma non mi sembra di vederci una grande omogeneità.

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  3. è un bel film, tratto da un romanzo poco conosciuto in Italia ma famosissimo all'estero
    un anno prima (1969) lo avevano trasferito sullo schermo Gassman, De Sica e Sharon Tate

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    1. E pure Orson Welles! Ne ho letto anch'io e mi sono incuriosito parecchio, 12 + 1 è il titolo, mi piacerebbe riuscire a vederlo.

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