È stato il figlio

Per il suo primo film senza Franco Maresco, Daniele Ciprì ha scelto di adattare con molta libertà il romanzo omonimo di Roberto Alajmo (*), al punto che quella che era la scena iniziale su carta diventa il finale a sorpresa nella pellicola.

Al centro della storia, narrata in flashback da Busu, una specie di Forrest Gump che però non ha avuto alcun successo, ci sono le vicende della famiglia Ciraulo nei favolosi anni ottanta. Favolosi mica tanto, a dire il vero, visto che il capofamiglia Nicola (Toni Servillo) campa spogliando i rottami navali per riutilizzare quanto c'è di riutilizzabile. I suoi magri guadagni sono l'unica entrata sua, di sua moglie Loredana (Giselda Volodi), i suoi genitori, Fozio e Rosa (Aurora Quattrocchi), e i suoi figli Tancredi e Serenella.

L'esistenza miserevole di costoro viene trasformata dalla morte della piccola Serenella, uccisa da killer di mafia incapaci. Ma il peggio viene dopo, Nicola scopre che i parenti delle vittime di mafia hanno diritto a un cospicuo risarcimento dallo Stato, che i Ciraulo otterranno dopo aver fatto conoscenza della burocrazia, di uno spregevole avvocato, e di uno strano strozzino. Non sapendo bene che fare di tutti quei soldi, finiranno per usarli nel modo più scemo, comprandosi una lussuosa Mercedes. Sarà questa vettura, diventata una ossessione per Nicola, a portare alla catastrofe finale.

(*) A sua volta, Alajmo si è basato su un fatto di cronaca realmente accaduto.

2 commenti:

  1. Ma sai Blabla che mi sembra di averlo visto questo film ..Di che anno è? scusa la mia totale ignoranza , ma anche i miei neuroni in questo periodo battono male!
    Bacio e come sempre grazie!

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    1. L'anno del film lo scrivo nelle etichette, sotto il post. La posizione in effetti è poco felice, bisogna proprio andarselo a cercare. Però, cara Nella, non credo che nessuno possa biasimarti se non sai in che anno è uscito un film. Stai bene, un abbraccio :)

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