Shakespeare a colazione

Film con una evidente base autobiografica, al punto che l'io narrante, protagonista della storia, non viene mai chiamato esplicitamente per nome, nemmeno nei titoli di coda, ed è noto come Peter Marwood solo in seguito agli sviluppi extra filmici causati dall'assunzione al rango di cult inglese della pellicola.

Fine anni sessanta, due attori disoccupati e apparentemente inoccupabili, Withnail (Richard E. Grant) e io (*) / Marwood (Paul McGann), vivono in un laido appartamento londinese, dedicandosi prevalentemente al massiccio consumo di alcolici e droghe varie. Resisi conto di essere giunti sull'orlo del baratro, decidono di staccare per qualche tempo, e recarsi in un grazioso cottage nella campagna inglese gentilmente messo a disposizione da Monty (Richard Griffiths), zio di Withnail.

Partono dunque con un rottame di automobile, in cui si riesce con fatica a riconoscere una Jaguar Mark 2, e giungono con fatica a quella che si rivela essere una catapecchia, dove rischiano di morire di fame, freddo, e temono addirittura di venire uccisi da un bracconiere locale. Fortunatamente (?), li raggiunge Monty, che mette a disposizione il suo ingente patrimonio, ma richiede, per quanto implicitamente, una contropartita sessuale da parte di Marwood.

Il punto che mi sembra faccia il protagonista, e dunque di Bruce Robinson che ha scritto e diretto il film, è una specie di poco convinta autoassoluzione rispetto alla sua scelta finale di mollare Withnail per passare ad un'altra fase della sua vita. E direi che viene vista come un segno dei tempi, lasciando Withnail, Marwood chiude anche il suo periodo bohémien, per affrontare una fase probabilmente più matura.

Colonna sonora memorabile, anche se le canzoni passano velocemente sullo sfondo senza che possano essere gustate appieno. Si parte con A whiter shade of pale nella versione live di King Curtis, ci vengono serviti un paio di brani di Jimi Hendrix (All along the watchtower, Woodoo chile), per farci assaporare nel finale qualche battuta di While my guitar gently weeps dei Beatles. Quest'ultima appare grazie al fatto che George Harrison ha coprodotto il film.

(*) Da cui il titolo originale, Withnail & I.

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