Poirot 2.2: La dama velata

Lady Millicent (Frances Barber) si rivolge ad Hercule Poirot (David Suchet) per un delicato caso. La nobità del suo rango è tale che ci mette del tempo per decidersi a togliere il velo che ne offusca i lineamenti - da cui il titolo dell'episodio. Sembra una storia molto praticata, quand'era giovinetta la Millicent era appassionatamente innamorata di un ardimentoso esploratore, che è sparito nel corso di una sua avventura. Un perfido individuo, tal Lavington (Terence Harvey) è entrato in possesso di una focosa lettera della Millicent, e minaccia di consegnarla al conte che sta per sposarla, così da creare uno scandalo tale da rovinarle la reputazione. Ci sarà però un colpo di scena che cambierà le carte tavola, del quale preferisco non dir nulla.

Del resto la parte più divertente della storia non è tanto scoprire l'intrigo quanto seguire Poirot che decide di passare, in un certo senso, all'azione come malfattore. La sua idea è infatti quella di travestirsi da esperto svizzero di sistemi di sicurezza, entrare nell'appartamento di Lavington durante il giorno, approfittando dell'assenza dello stesso, opportunamente in viaggio di affari, per preparare il suo accesso nella notte assieme al fido capitan Hastings (Hugh Fraser).

Poirot scopre così che saper come combattere il crimine non corrisponde a saper commettere crimini. Infatti si dimostra essere un pessimo scassinatore, e finirà per passare pure una notte in gattabuia. Eviterà problemi più grossi grazie solo all'intervento dell'ispettore Japp (Philip Jackson). Anche se questo si prende la soddisfazione di punzecchiarlo.

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