I pince-nez dorati

Terzo episodio dell'annata, che pare però sia stato il primo ad essere prodotto. Questo spiega la miglior forma fisica di Jeremy Brett, che ebbe un tracollo in quello che è stato trasmesso come prima puntata. Il motivo del rimescolamento non è solo la tendenza della produzione Granada a rimescolare le acque (*) ma anche un modo per dissimulare l'assenza di Edward Hardwicke, giunto in ritardo sul set in quanto occupato a farsi dirigere da Richard Attenborough in Viaggio in Inghilterra.

La mancanza del dottor Watson è una delle variazioni principali operate dalla sceneggiatura sulla trama originale. L'altra direi che sia la morte del "cattivo", che nella versione doyliana la feceva franca. A sostituire il dottore, che Mrs Hudson (Rosalie Williams) ci dice sia trattenuto dal suo lavoro, abbiamo Mycroft Holmes (Charles Gray) che si trova dal fratellino per discutere di storia medioevale quando irrompe l'ispettore Hopkins (Nigel Planer) per chiedere l'aiuto di Sherlock su un omicidio che gli pare privo di movente.

Scopriamo rapidamente che il pur volenteroso Hopkins ha trascurato una marea di dettagli, e i due Holmes riusciranno rapidamente a chiarire meglio la personalità del deceduto, non del tutto priva di lati oscuri, e soprattutto quella del suo datore di lavoro, tal professor Coram (Frank Finlay), che nasconde un passato poco onorevole.

Ad esempio, nel canone firmato da Conan Doyle, questo racconto breve è inserito nella raccolta Il ritorno di Sherlock Holmes. Granada invece ha chiamato questo blocco Le memorie di S.H., che in originale è precedente di un decennio al titolo in questione e raccoglie i racconti che terminano con il confronto con Moriarty.

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