L'uomo dal labbro storto

In questo caso il principale cambiamento dal racconto originale di Conan Doyle (*) sta nel fatto che la mini-avventura iniziale in cui Watson (Edward Hardwicke) recupera un suo cliente che si è perso in un mondo parallelo (**) viene modificata per far sparire la moglie del dottore.

Il caso è piuttosto bizzarro, un tal Neville St Clair (Clive Francis), non titolato ma benestante, sparisce praticamente sotto gli occhi della moglie. Pur non essendoci l'habeas corpus, vari indizi portano la polizia, e anche Holmes (Jeremy Brett) a pensare che sia morto. Ad essere indiziato è un pezzente, tal Hugh Boone, che vive di elemosine.

Epperò Lady St Clair non si arrende, anche perché gli è arrivata una lettera autografa del marito che sembra scritta dopo il fatto e che le dice di non preoccuparsi. Holmes spende una notte a fumar la pipa e alla fine arriva alla soluzione del caso.

Notevole il livello di realismo in questo che è l'unico episodio che vede Patrick Lau alla regia. Non ci viene risparmiato niente del lato lacero e miserabile della Londra di fine ottocento.

(*) Noto anche col titolo italiano di L'uomo dal labbro spaccato, inserito nella prima collezione, quella col titolo Le avventure di Sherlock Holmes, mentre in questo adattamento Grenada è stato spostato nel secondo blocco che ha quello della seconda collezione, Il ritorno di S.H.
(**) A quel tempo le fumerie di oppio erano legali nel Regno Unito.

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