Zombi

Dieci anni dopo La notte dei morti viventi, George A. Romero si è deciso a farne il sequel, Dawn of the dead. Un grosso aiuto gli è arrivato da Dario Argento, da cui consegue anche la non memorabile colonna sonora dei Goblin.

Tra le versioni disponibili, ho visto il director's cut da due ore e venti. Ne esiste una che sta sotto le due ore, tagliata e rimontata dallo stesso Argento su permesso di Romero per il mercato europeo, che probabilmente è migliore.

Si inizia più o meno dove era finito il precedente episodio. Però l'epidemia (*) non è per niente sotto controllo, anzi, il panico serpeggia, e vediamo Pittsburgh sull'orlo della catastrofe. Chi può lascia la città per cercare scampo altrove, noi seguiamo quattro tizi che prendono l'elicottero della televisione con l'idea di andare in Canada. Finiscono invece in un centro commerciale, dove si installano in attesa dell'arrivo di tempi migliori.

Arrivano invece altri superstiti umani, ma questo non rallegra nessuno, a parte gli zombie che trovano così qualcosa di cui pascersi.

Il budget è più elevato, tanto per dirne una Romero si è potuto permettere di abbandonare il bianco e nero. Anche questa volta il cast è composto da sconosciuti, che però mediamente recitano meglio, e il protagonista è di colore (Ken Foree). Per sua fortuna non fa la stessa fine del suo predecessore, il finale è aperto, ma potrebbe pure salvare la pelle.

(*) O qualunque sia la causa del ritorno dei morti ad una specie di sub-vita. Romero lascia cadere l'ipotesi della radiazione venusiana e non azzarda altre spiegazioni.

4 commenti:

  1. L'ho visto ormai quasi 20 anni fa, dovrei recuperare un po' la seconda e terza parte della trilogia romeriana e, soprattutto, districarmi tra le varie versioni di Zombi o__O

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    1. A me, che non sono un cultore del genere, i primi due episodi (questo è il secondo) sono bastati.

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    1. Eppure, per cultura generale, forse una sbirciata la meriterebbe.

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