La voce del terrore

Nel '39 sono stati distribuiti i primi due film delle avventure holmesiane con Basil Rathbone nei panni di Sherlock Holmes e Nigel Bruce in quelli del dottor Watson. Passano tre anni ed esce questo terzo episodio. Sorpresa delle sorprese, l'ambientazione fa un salto di mezzo secolo e diventa contemporanea. La spiegazione che si dà nei titoli di testa è che Holmes è così tosto che anche il tempo gli fa un baffo.

I veri motivi sono più prosaici. In primo luogo è scoppiata la seconda guerra mondiale, e qualche genio della Fox ha deciso che non valesse più la pena di puntare su storie del secolo precedente. Viene dunque cancellata l'intera serie. Ne approfittano alla Universal, acquisiscono i diritti, scritturano Rathbone e Bruce, e rimettono in pista la serie. Però anche loro credono che sia meglio mettere un dettaglio cronachistico nella vicenda, con conseguente viaggio nel tempo del duo investigativo.

Col cambio di stagione cambia anche l'impostazione della sceneggiatura. Siamo decisamente nell'area dei B-movie, e il taglio investigativo mi sembra che attinga atmosfere più vicine al genere hard-boiled. E c'è pure uno smaccato uso propagandistico dell'intreccio. Ma questo è pegno che penso gran parte dei film di quell'epoca abbiano finito per pagare.

Ci sono almeno un paio di fonti della storia. Una è il racconto breve Il suo ultimo saluto, che verrà usato anche nel recente Sherlock della BBC, L'ultimo giuramento, l'altro è l'effettivo uso da parte tedesca di speaker nativi inglesi nei suoi programmi di propaganda nel corso della guerra.

Capita dunque che la radio tedesca trasmetta un programma in cui si annunciano atti di sabotaggio in territorio britannico che puntualmente si verificano. Holmes viene convocato per aiutare a scoprire come i tedeschi riescano a mantenere una rete dietro le linee e come queste possano comunicare così facilmente con la base.

Ci penserà Kitty (Evelyn Ankers, nome noto nel genere horror di quel periodo) a fare il lavoro sporco.

Memorabile nella sua bruttezza il finale, con un folle spiegone a due tra Holmes e il cattivo che tirano le fila della storia introducendo elementi estremamente improbabili se non completamente assurdi.

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