L'amante in città

Niente moglie in vacanza, e dunque nemmeno Edwige Fenech. Si tratta invece di un film indipendente americano, il primo lungometraggio di Greg Mottola, che farà più avanti cose come Superbad e Paul.

Il titolo originale è, come spesso accade, completamente diverso, The daytrippers, e dà un'idea molto migliore di cosa racconta il film. Un po' come Kevin Smith, Mottola mette al centro del racconto la gente del posto dove è nato (nel suo caso Long Island) e il loro rapporto con l'ingombrante vicino che è la città di New York. Il confronto con Clerks (di tre anni prima) va a vantaggio di Smith, grazie ad una sceneggiatura meglio bilanciata.

Al centro dell'impiccio c'è una famiglia suburbana, centrata sull'insopportabilmente soffocante madre italo-americana (Anne Meara) che spadroneggia sul marito (Pat McNamara) e sulle figlie, Jo (Parker Posey) ed Eliza (Hope Davis). La piccola, Jo, ha un pomposo fidanzato, Carl (Liev Schreiber), e una prorompente passione per farne di tutti i colori. Eliza è invece più posata, e sposata con Louis (un ancora poco noto Stanley Tucci). Eliza trova un ambiguo bigliettino che potrebbe indicare che Luis non sia poi quel marito modello che sembrava. Lo mostra alla madre che organizza immediatamente una spedizione in città con tutta la famiglia per scoprire cosa accade.

La storia è così esile che è evidente quanto essa sia un pretesto per qualcos'altro. In primo luogo, come appunto indica il titolo originale, a raccontare alcuni tipici personaggi americani di provincia, e come reagiscono quando vengono catapultati nella grande città. Un viaggio di poche miglia che però cambia completamente il quadro di riferimento.

I primi tre quarti del film sono quadretti comici che permettono ai personaggi principali di mostrare le loro caratteristiche, interagendo tra loro o con altri personaggi secondari. Il finale indaga più sulle relazioni tra le tre coppie, lasciando in disparte i toni da commedia.

Direi che la commedia sia rovinata dall'eccessivo peso lasciato alla madre, che è veramente terribile. Viene da sperare che i parenti uniti la strangolino e si continui senza di lei. Più soddisfacenti gli equilibri del finale.

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