The station agent

Che poi in italiano il titolo sarebbe stato facilmente traducibile in Il capostazione. Prima sceneggiatura e regia di Thomas "Tom" McCarthy, forse più noto come attore. Un po' come Sergio Rubini che ha diretto il suo primo film, La stazione (in inglese The station) un decennio prima. E in effetti i due film hanno in comune, oltre all'ambientazione ferroviaria, anche uno sguardo su personaggi e ambienti periferici.

Il protagonista qui è Fin (Peter Dinklage) un trentenne affetto da nanismo, ormai rassegnato alla crudele ironia dei "normali" e con una grande passione per i treni. A causa di una eredità lascia i sobborghi di New York per prendere possesso di una stazione abbandonata nel nulla del New Jersey. Interessante notare come il passaggio dai due ambienti venga visto come abissale, nonostante che Fin, con il suo passo corto, riesca a cambiare casa con una lunga passeggiata. E, ho controllato sulla cartina, direi che sia fattibile, anche se magari sarebbe meglio mettere in conto due giorni.

Sembra che il suo progetto sia quello di vivere in solitudine avendo meno contatti possibile con il resto dell'umanità, ma finisce per incappare in Olivia (Patricia Clarkson), una cinquantenne molto sbadata che rischia di investirlo (due volte!), e Joe (Bobby Cannavale - di questi giorni lo si può vedere in Blue Jasmine) un loquace cubano sulla trentina che gestisce per conto del padre momentaneamente indisposto un baracchino che, misteriosamente, vende caffè proprio fuori dalla ex-stazione di Fin. Altri incontri, tra cui quello con la bibliotecaria (Michelle Williams ancora non molto nota, Brokeback Mountain è di un paio di anni dopo) e con una bambina cicciosetta, finiranno per fargli cambiare idea.

McCarthy mescola con giudizio i toni da commedia con quelli più drammatici, raccontandoci la storia di tre solitudini che riescono miracolosamente a far sbocciare una bella amicizia. C'è qualche angolo oscuro nella sceneggiatura - per esempio, se si capisce bene come mai Fin e Olivia preferiscano starsene per conto loro, non è chiaro perché Joe sia così attratto da quei due musoni - ma il risultato complessivo è ottimo.

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