Molière in bicicletta

Serge (Fabrice Luchini), attore sulla sessantina, s'è ritirato dal lavoro per vivere, solo e ingrugnito, su un'isoletta lontana da tutto e da tutti.

Ma non ha fatto i conti con Gauthier (Lambert Wilson), un suo vecchio amico di un decennio più giovane, e con il TGV che lo rende facilmente raggiungibile.

Gauthier ha un gran successo televisivo, grazie ad una serie in cui lui interpreta il solito chirurgo burbero ma geniale, ruolo che a lui però va stretto, vorrebbe fare qualcosa di più impegnativo, niente meno che Il misantropo di Molière. Inoltre è preoccupato per Serge, e vorrebbe che tornasse a recitare, sapendo quanto forte sia la sua passione.

Inizia dunque una schermaglia tra i due, molto diversi sia caratterialmente sia nello stile della recitazione. Serge non vorrebbe tornare a recitare, lamentando la corruzione dei tempi, però non riesce a resistere alla possibilità di avere il ruolo principale di Alceste (da cui il titolo originale, Alceste à bicyclette), e dunque cede solo per l'accordo di interpretarlo in alternanza con Gauthier.

Il film segue le prove dei due Alceste che si scambiano i ruoli, inframezzati con altri accadimenti, quali l'incontro con una italiana (Maya Sansa) che sta divorziando e con Zoé (Laurie Bordesoules), una giovane nativa che si vuole dedicare al cinema (ma nel senso del porno).

Trattasi di commedia con risvolto amaro, scritta e diretta da Philippe Le Guay, prendendo spunto dalla passione di Luchini per Molière e per una vita non troppo lontana da quella rappresentata dal suo personaggio.

I momenti migliori sono quelli dove i personaggi provano e si scontrano declamando gli alessandrini di Molière, che purtroppo sono anche quelli che subiscono maggiormente il doppiaggio. Avrei preferito avere la possibilità di vederlo in originale sottotitolato. Come soluzione di ripiego, vedo che youtube, cercando il titolo originale, si trova una buona quantità di spezzoni. Avendo visto la versione italiana prima, si riesce comunque ad apprezzare la musicalità che al cinema (ohimè) va persa.

2 commenti:

  1. L'ho visto in v.o., e mi è piaciuto molto. Immaginavo che il doppiaggio gli avrebbe tolto qualcosa.
    (ho "scoperto" soltanto oggi il tuo blog)

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    1. Benvenuta :)

      E' un peccato che la nostra distribuzione non si decida a smettere di doppiare almeno film come questo, che tanto non potranno mai ambire a platee numerose. Difficile quindi pensare che sia una decisione che possa far staccare meno biglietti, semmai il contrario, potrebbe attirare qualche francofilo impenitente.

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