Il comandante e la cicogna

Trattasi di una buona commedia italiana stata scritta da Doriana Leondeff e Silvio Soldini (anche regista), che mi sembra però indecisa se dare più spazio alla sua anima romantica o a quella più rivolta alla critica di costume. E' forse questa indecisione il suo punto debole. Avrei preferito due film, Il comandante, dove si sarebbe potuto satireggiare anche più decisamente sulla nostra crisi (che è più morale che economica) e La cicogna, in cui si sarebbe potuto dare maggiore spazio al lato affettivo dei personaggi.

Al centro dell'azione c'è Leo (Valerio Mastandrea), un baffuto idraulico di origine napoletana che ha una relazione molto travagliata con Teresa (Claudia Gerini - luminosa), che è stata sua moglie fino a non molto tempo prima. Ha due figli adolescenti, ognuno con i suoi problemi, a cui riesce a star dietro con molta fatica.

Capiamo subito che Leo è destinato ad incontrare Diana (Alba Rohrwacher), che è così timida e chiusa in sé da sembrar bruttina. Avrebbe velleità artistiche, che i suoi problemi caratteriali ostacolano, e un terribile padrone di casa, Amanzio (Giuseppe Battiston). Per non perdere il suo appartamento, si adatta ad affrescare una parete dello studio di un viscido avvocato (Luca Zingaretti) dalle amicizie e gusti molto discutibili.

Per motivi bizzarri, Amanzio e il figlio di Leo faranno amicizia, mentre Leo stesso, per faccende relative alla figlia, si troverà a frequentare lo studio del suddetto avvocato.

Questo ribollir d'azione è osservato dall'alto da una cicogna e da statue, in particolare Giuseppe Garibaldi (che ha la voce di Pierfrancesco Favino), Leonardo da Vinci (Neri Marcorè), e un fittizio Cavalier Cazzaniga (Gigio Alberti).

Piacevole la colonna sonora della Banda Osiris, a cui sui titoli di coda si aggiunge Vinicio Capossela per cantare, per l'appunto, La cicogna.

Il film è ambientato prevalentemente a Torino, resa però praticamente irriconoscibile (almeno ai non torinesi) grazie anche al trucco di aggiungere inserti da altre città (il Leonardo è quello milanese, il Garibaldi credo che venga da Genova).

4 commenti:

  1. un bel film, davvero piacevole
    come giustamente osservi, si poteva dare più spazio alle riflessioni del Comandante Garibaldi
    quanto alla Gerini PER ESSERE UN FANTASMA HA UN GRAN BELL'ASPETTO (noto che parecchi film fa di tutto per mostrarsi seminuda, dimostrando che il sudore della palestra permette anche a una over40 di competere con le ragazzine)

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    1. Si poteva dar spazio a molti filoni di storia che, invece, sono rimasti solo abbozzati. Ad esempio, l'investigatore che prima tradisce la fiducia della figlia di Leo per il suo lavoro, e poi tradisce il suo lavoro per una cospicua bustarella, è davvero così privo di scrupoli? E che fine fa la statua di Gazzaniga, non è che il trauma di restare senza testa lo possa far rinsavire? E Leo, riuscirà a dimenticare Teresa? Diana come reagirà ai figli di Leo, riuscirà ad uscire dal suo bozzolo e a trasformarsi nella bella farfalla che meriterebbe di diventare?

      Per questo dicevo che avrei preferito due film al posto di uno, così che fosse possibile sviluppare maggiormente queste trame.

      Mi associo ai complimenti alla Gerini.

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  2. Concordo, ci sono molte cose rimaste irrisolte in questa storiellina, tutto sommato comunue molto carina, sopratutto la trovata delle statue parlanti.

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    1. Chiamarla storiellina mi pare ingiustamente riduttivo. Mi sarebbe piaciuto che venisse sviluppata meglio appunto perché l'ho trovata così ricca di spunti che il tempo non è bastato a dar spazio alle sue diverse anime.

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