Wittgenstein

Sembra un po' di vedere quelle riduzioni a cartone animato di un film in sessanta secondi. La vita (parecchio complicata) di uno dei più importanti filosofi novecenteschi, Ludwig Wittgenstein, in un ora. Possibile? Beh, sì. Però si corre come dei disperati, e si taglia tutto quello che è possibile tagliare, anche quello che sembrerebbe difficile eliminare.

Tutto girato in studio, con un fondale nero, narrato da un Wittgenstein bimbo presciente che incontra un marziano a cui viene raccontata la complicata storia di un ricchissimo rampollo di una famiglia viennese (da adulto interpretato da Karl Johnson) che rinuncerà al patrimonio in quanto fonte di corruzione, e spenderà una parte significativa della sua vita a Cambridge in compagnia di gente come Bertrand Russell (Michael Gough), John Maynard Keynes (John Quentin) e Lady Ottoline Morrell, in quanto amante di Russell, interpretata da una sfavillante Tilda Swinton.

Il risultato è sorprendente, grazie alla regia Derek Jarman, anche se credo convenga guardare il film sapendo già cosa venga narrato, appunto un po' come i cartoni animati sopra citati.

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