Paradiso amaro

Seconda visione, questa volta televisiva, ad un anno di distanza dall'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale.

Già mi era piaciuto la prima volta, a rivederlo ho apprezzato ancora di più la solida sceneggiatura, l'autorevole regia (Alexander Payne, anche co-sceneggiatore), e il lavoro attoriale del cast, in particolare del protagonista, George Clooney.

Curioso vedere Hononulu, nelle Hawaii, come una qualunque metropoli americana, stessi grattacieli, stesso traffico, stessi problemi, graziata solo dal clima tropicale.

La storia, tendenzialmente drammatica, viene svolta con leggerezza, anche con tratti da commedia, e viene sviluppata in modo non banale, approfondendo adeguatamente il carattere dei vari personaggi.

Piacevole la colonna sonora, che direi essere composta solo da canzoni locali.

Bello il finale, in cui la famiglia ritrovata siede in poltrona, mangiando gelato e guardando un documentario sui pinguini. Hanno trovato una vita, forse noiosetta, ma con una sorta di stabilità.

2 commenti:

  1. Non l'ho mai seguito mio caro Blabla...ma dal titolo mi sembra adattissimo per il periodo in cui sto vivendo...
    Un bacio!

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    1. Coraggio ... la vita è fatta di alti e bassi. Un caro abbraccio :)

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