Contraband

Fa venire voglia di vedersi l'originale, Reykjavík-Rotterdam, per capire come mai abbiano deciso di rifarlo in inglese. Sembra che l'originale islandese avesse un tocco umoristico, qui totalmente mancante, che lo potrebbe aver reso più digeribile.

Baltasar Kormákur, già protagonista e produttore dell'originale, dirige e partecipa alla produzione della versione americana, con scarsi risultati (se non economici). Oltre a spostare l'ambientazione a New Orleans-Panama, credo che abbia intenzionalmente omogeneizzato lo stile al classico prodotto americano, togliendo però quello che era lo specifico interesse della storia. O magari era già scarsa per conto suo, ma visto la carenza di idee, si sono trovati i fondi per girarla come film americano.

Il cast non è male, Mark Wahlberg protagonista (e anche tra i produttori), Kate Beckinsale nella parte della moglie, Ben Foster l'amico di famiglia, Giovanni Ribisi il cattivo. Particina per Diego Luna, delinquente panamense completamente fuori di testa.

John (Wahlberg) era un contrabbandiere ma ha cambiato vita, installa antifurti, ha una bella moglie (Beckinsale, parte insipida ma non che le capiti molto di meglio di recente, a parte Stanno tutti bene), un paio di figli. Il problema è il fratello della moglie (Caleb Landry Jones) che combina un guaio dietro l'altro, ogni volta che appare sullo schermo c'è da temere per l'ennesimo disastro in arrivo. Un perfido delinquente (Ribisi) lo vuole fare fuori, e sarebbe la soluzione migliore, ma John decide di fare un viaggetto a Panama, contrabbandare qualche milione di dollari falsi, in modo da ripagare il debito del parente acquisito. Per far ciò si appoggia all'amico di famiglia (Foster), che non è uno stinco di santo. Il lavoretto panamense si trasforma in un impiccio colossale, sbrigativamente raccontato, che finisce per includere anche una tela di Pollock, mentre anche a casa le cose diventano complicate.

La vicenda principale è già vista, un ex-qualcosa che torna a fare quello che sa fare bene un'ultima volta, e non è raccontata in modo attraente. Ci sarebbe dell'interesse nelle molte vicende secondarie, che però sono solo appena accennate.

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