La promessa dell'assassino

C'è una pallida somiglianze con Rocknrolla, sono infatti entrambe storie di malavita ambientate a Londra, con una certa enfasi (qui più marcata) sulla mafia russa rilocata oltre la Manica. Ma un vero confronto è improponibile, il film di David Cronenberg vince per manifesta superiorità nel giro di pochi minuti.

Più interessante paragonare Eastern promises (Promesse orientali, checché ne dica la distribuzione italiana) alla saga de Il padrino di Coppola. Si parla infatti di una famiglia mafiosa (ma russa e stabilita a Londra) e della complicata relazione tra il capofamiglia (Armin Mueller-Stahl), il figlio (Vincent Cassel), e la stella nascente dell'organizzazione (Viggo Mortensen - molto bravo). Anche se lo svolgimento è completamente diverso, i due film ci permettono di sbirciare nelle meccaniche di queste due diverse società delinquenziali.

Sensato anche pensare a A history of violence, di due anni prima e sempre di Cronenberg-Mortensen, per notare come un tema tutto sommato simile venga svolto sostanzialmente meglio grazie al contributo di una ottima sceneggiatura (Steven Knight).

La scintilla che fa partire la storia è il contatto casuale tra quel mondo e una infermiera di origine russa (Naomi Watts). Una ragazzina viene infatti portata d'urgenza nel suo ospedale con una gravidanza quasi completata, i medici riescono a salvare la figlia ma non la madre. Dal suo diario l'infermiera scopre che la poveretta era stata rapita, drogata, stuprata, in vista del suo uso come prostituta. Nel cercare di rintracciare la sua famiglia di origine, per evitare alla figlia l'orfanotrofio, l'infermiera si trova a doversi relazionare con l'organizzazione che la stava schiavizzando.

Come spesso accade nei film di Cronenberg, ci sono alcune scene piuttosto raccapriccianti, anche se c'è una solo scena molto violenta, il combattimento in una sauna tra Mortensen, armato solo dei suoi tatuaggi, e due sgherri della mafia cecena che cercano di farlo fuori con dei semplici coltellini. Da notare la totale assenza in tutto il film di armi da fuoco, visto che siamo nel Regno Unito, dove gira ben poca polvere da sparo (confrontare con l'implausibile ricchezza di botti in Rocknrolla).

2 commenti:

  1. Anche io l'ho trovato bello e con un'ottima sceneggiatura, ma la scena della sauna è inquietante...

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    1. Io ho trovato inquietante Mortensen e i suoi tatuaggi, anche ben prima di quell'esplosione di violenza.

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