Tower heist - Colpo ad alto livello

C'è del buono in questa sonnacchioso incrocio tra un remake e uno spoof di Ocean's eleven, anche se mi pare che produzione (tra cui Eddie Murphy), regista (Brett Ratner), sceneggiatori, cast, siano stati tutti d'accordo nel puntare al minimo risultato utile.

La storia ruota attorno ad un simil-Madoff (ma sì, quello che diceva di essere un finanziere d'assalto alla Gekko di Wall Street ma che invece era un truffatore che usava uno schema piramidale alla Ponzi), interpretato da Alan Alda, che prima che il suo castello di carte crolli riesce a far sparire svariati milioni di dollari. Costui vive in un condominio (chiamato The Tower, nella realtà la Trump Tower) di extra-iper-lusso che si affaccia sul Columbus Circle di New York, e ha spazzato via con la sua truffa anche i fondi pensione del personale, che ora non è molto contento di lui.

Il capo (Ben Stiller, uno dei punti deboli del film) viene licenziato in seguito alla sua reazione all'evento, portandosi dietro nella rovina anche il receptionist (Casey Affleck - connessione diretta con gli Ocean's) e un addetto agli ascensori (Michael Peña). Avuta la dritta da una agente dell'FBI (Téa Leoni), con cui c'è del tenero, che il tipaccio deve avere un bottino da qualche parte a portata di mano, pensa di introdursi nel suo appartamento e scippare la somma. Il quarto uomo è un agente finanziario in rovina (Matthew Broderick), appena sfrattato da The Tower. Per le conoscenze criminali viene chiesto aiuto a un malandrino di bassa leva (Eddie Murphy), vicino di casa, e poi ad una dipendente giamaicana (Gabourey Sidibe) che dal padre ha ereditato una sospetta conoscenza nel ramo casseforti.

Una combriccola decisamente non all'altezza del compito, che però viene eseguito in modo molto improbabile ma a tratti anche divertente.

Product placement a pioggia, script piuttosto fiacco, regia poco vivace, tranne un paio di scene piuttosto spettacolari.

Curiosa la prospettiva del racconto, dal punto di vista del personale del condominio, come dire dalla casta dei servitori, vista come contrapposta a quella di pochi felici che abitano quegli appartamenti.

Simpatica la colonna sonora, che cita la citazione fatta in Ocean's eleven dell'originale con Sinatra.

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