Cose dell'altro mondo

Il legame è veramente molto tenue, però mi ha fatto a pensare a Miracolo a Milano delle premiata coppia Zavattini-De Sica (nel senso di Vittorio). In entrambi i casi si parte da una triste realtà, e poi si sterza bruscamente nel fantastico.

Purtroppo gli autori hanno attinto, più che al suddetto capolavoro del cinema italiano, ad un oscuro filmetto americano, A Day Without a Mexican, rapidamente citato nei titoli di testa. L'essere un adattamento di un film straniero, e la presenza nel cast di Valentina Lodovini fa pensare anche a Benvenuti al sud, paragone meno azzardato, ma che si risolve anche lui a svantaggio del titolo corrente.

Il film inizia con un toro, e così ho pensato pure a Il toro di Mazzacurati, anche lì Diego Abatantuono è protagonista.

L'idea su cui è basata la storia non è malvagia, in un paesotto del Veneto si percepisce un sentimento diffuso anti-immigrati. Una notte questi scompaiono tutti e la popolazione si trova a dover fare i conti con una situazione complicata da gestire. Materiale per un corto, che viene infarcito da un paio di storie, artificiosamente collegate da una parentela che verrà rivelata solo nel finale.

Il cast non è male, ma sfruttato malamente da Francesco Patierno (regista e cosceneggiatore). Abatantuono è un industrialotto che fa pure il polemista leghistoide in una televisione locale, predicando per l'allontanamento degli stranieri su cui pure campa (dipendenti della sua azienda, prostituta che frequenta, servitù nella casa). La parte dovrebbe creare un misto di repulsione e simpatia, nello sperimentato solco della commedia all'italiana, ma non mi pare si possa dire che abbia centrato il bersaglio. C'è da dire anche che Abatantuono che parla in veneto non è molto convincente, forse sarebbe stato opportuno adattare la sceneggiatura alla sua evidente milanesità.

Valerio Mastandrea è un poliziotto romano in visita alla madre (parte piccola, ma ben interpretata da Laura Efrikian) colpita da Alzheimer che incongruamente abita nel Veneto. Oltre a visitare la madre, ne approfitta per cercare di convincere la sua ex (la Lodovini) a tornare con lui. Lei insegna, e ha una relazione con uno straniero, che l'ha messa incinta. Curiosamente la sparizione di lui non la inquieta poi tanto, d'altronde sembrava che non fosse poi nemmeno troppo interessata a sposare il padre di suo figlio.

Una apparizione anche per Sergio Bustric, nella parte di un buffo personaggio in bilico tra magia contadina e imbroglioncello modernizzato.

Una bella riscrittura, una direzione con mano più ferma, e magari una partecipazione più attiva dei protagonisti avrebbe giovato al risultato finale.

2 commenti:

  1. concordo: una buona idea utilizzata mediocremente
    divertente il personaggio dello "stregone" felliniano, che invoca il ritorno degli stranieri sotto il ponte di Bassano

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  2. Non ci avevo pensato ma hai ragione, il personaggio di Bustric ha qualcosa di felliniano, non starebbe male tra gli straccioni personaggi circensi de La strada, ad esempio. Spunti interessanti ce ne sono, ma direi che sono andati tutti sprecati.

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