Il petroliere

Scorrerà sangue (There will be blood) è un titolo decisamente più inquietante e dunque più adatto a questa pellicola in cui (quasi) niente e nessuno si salva. È vero che il protagonista assoluto (un ottimo Daniel Day-Lewis) si è calato nel ruolo del petroliere, ma tutto ciò è accidente. Lo vediamo solitario nel lungo prologo silenzioso - in cui domina la perfetta colonna sonora originale di Jonny Greenwood (integrata con classici, tra cui l'intero primo movimento del concerto opera 77 per violino e orchestra di Brahms sui titoli di coda - che invero mi pare fuori luogo ma, potenza di Brahms, va benissimo anche così) - a scavare argento in una miniera, quasi restarci secco, ma trovare il petrolio e la ricchezza.

Diventa dunque petroliere seguendo quella che è la sua stella fissa: il denaro, ottenerne sempre di più. Confesserà poi al (falso) mezzo fratello che incontrerà, che tutti quei soldi gli sarebbero serviti solo per allontanarsi dagli altri uomini, che disprezza. Come dire, una vita sprecata. Una lunga corsa verso l'autodistruzione. Che poi, a ben vedere, sembra una buona descrizione anche del capitalismo di rapina che viene descritto dal testo (dall'emblematico titolo "Oil!") che è stato la base su cui ha lavorato Paul Thomas Anderson (regia, sceneggiatura, coproduzione).

Ma dicevo che Anderson non si limita a costruire un drammatico quadro dell'esistenza del petroliere, bensì introduce alcuni altri personaggi che vengono indagati con un certo dettaglio. In primo luogo il predicatore (Paul Dano) che in teoria sarebbe all'opposto del petroliere, ma in realtà, seguendone lo sviluppo, scopriamo che i due sono molto simili, praticamente sono due gemelli che seguono strade diverse per ottenere lo stesso scopo. Entrambi passano la loro vita fingendo, e solo per pochi secondi mostrano la loro vera natura. Da notare che il predicatore ha un fratello (gemello vien da pensare, visto che è interpretato dallo stesso Dano, ma nessuno nel film fa cenno alla cosa, se trascuriamo una certa perplessità nel petroliere quando vede il predicatore per la prima volta), che però resta appare solo fugacemente all'inizio e torna solo nei discorsi degli altri personaggi. Secondo il petroliere quello era il vero profeta, ma viene da pensare che stia parlando di sé, e alluda al suo (mezzo) fratello che non riuscirà ad incontrare.

Sembra che tutto sia falso in questo film. Il petroliere, oltre ad avere un falso fratello, ha persino un falso figlio, che "adotta" e usa per rendersi più simpatico presso i bifolchi a cui sottrae i terreni. Ma forse costui riuscirà a salvarsi, in cambio dell'udito e di un abbandono da parte di colui che pensava essere il proprio padre.

6 commenti:

  1. il protagonista mi ricorda in modo irrestibile Scrooge McDuck (zio Paperone), ma non quello addolcito delle storie recenti QUELLO INDURITO E INCATTIVITO DALLA VITA, quello che in una delle prime vignette dichiara "tutti mi odiano e io odio tutti!!"

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  2. Paul Thomas Anderson si è confermato ancora una volta come un autore assolutamente da seguire: un grande film con un eccellente Daniel Day-Lewis (giustissimo l'Oscar come migliore attore).

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  3. @bibliofilo: non ci avevo pensato, e mi pare una osservazione molto interessante. La differenza fondamentale nei due personaggi mi pare stia esclusivamente nel punto di vista dell'autore. Per Disney è una figura comica, per Anderson tragica.

    @cineocchio: sottoscrivo. Per PTA: avevo visto solo Boogie Night, ho recentemente recuperato con Magnolia - che mi ha lasciato insoddisfatto, ma in cui non ho potuto non notare una mano interessante, e mi sono veramente goduto questo ultimo suo lavoro. Per DDL: una interpretazione superlativa.

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  4. Non l'ho visto aimè questo film.
    Bel blog.

    Grazie mille per il bel commento... CIAO!!! :)

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  5. Uno dei pochi film della wishlist in tv. Poi, come al solito, Day-Lewis dev'essere monumentale.

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