Ma che siamo tutti matti?

Probabile che il titolo originale, The gods must be crazy, sia stato considerato troppo blasfemo per il mercato italiano. Però almeno si sarebbe dovuto tenere il punto di vista alieno, e usare qualcosa come Ma siete tutti matti? che avrebbe reso meglio il concetto.

Infatti si narra una tipica storia da comica in bianco e nero (vedi Buster Keaton) traslata in Africa, seguendo il punto di vista di un boscimano (interpretato da N!xau, dove il punto esclamativo nel nome sta per un buffo suono, una sorta di click, tipico della lingua boscimana) che è impegnato in una missione tangenziale alla vicenda dei bianchi che incontra.

La vicenda comica è quella di una giovane donna che decide di abbandonare la vita di una metropoli africana (europeizzata) per andare a fare la maestrina in mezzo al nulla africano. Lì incontra un biologo estremamente impacciato con le donne, a cui lei evidentemente piace molto, e questo lo porta ad essere ancora più impacciato e disastroso. Terzo incomodo, un fascinoso operatore turistico. Il cattivo della vicenda è un rivoluzionario da strapazzo che rapisce la bella e la sua classe per guadagnarsi una via di fuga.

La vicenda boscimana è invece quella di un clan familiare che incappa nella civiltà occidentale sotto forma di bottiglia della cocacola lanciata da un aereo di passaggio. Inizialmente ne apprezzano la versatilità, ma finisce per causare più problemi che vantaggi. Dunque chi l'ha trovata decide di partire per la fine del mondo e gettarla. Nel suo viaggio incontra strani individui (che inizialmente pensa essere dei, data la loro alterità) che si comportano in modo bislacco.

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