L'alba dei morti dementi

Questa volta, pur non condividendolo, capisco il senso del titolo italiano. In effetti non era semplice rendere il titolo originale Shaun of the dead che vuole essere un chiaro riferimento a Dawn of the dead di Romero, giocando sul nome del protagonista, Shaun, per l'appunto. Problema reso ancor più complicato dal fatto che in italiano il film di Romero ha preso il nome molto più sintetico di Zombi. Fortuna vuole che il remake omonimo di Zack Snyder è stato graziato da una traduzione meno squilibrata, L'alba dei morti viventi.

A dire il vero questo genere non mi appassiona per niente, sono arrivato a questo titolo cercando di capire chi fossero mai i due curiosi personaggi dietro a Paul. Simon Pegg e Nick Frost sono per l'appunto i protagonisti di entrambi i film, il primo nei panni di Shaun, il secondo in quelli dell'amico, installatosi permanentemente sul suo divano.

Pegg è anche lo sceneggiatore, assieme a Edgar Wright, che è alla regia. La piacevole colonna sonora include, tra l'altro, Don't stop me now dei Queen, che viene fatta suonare da un Juke Box nel momento meno appropriato (e naturalmente non si riesce a fermarlo). L'idea è quella di riscrivere una tipica di storia zombie per farla diventare una commedia romantica, il che potrebbe sembrare una scommessa ardita, eppure mi sembra che sia vinta. L'umorismo della vicenda è molto inglese, del tipo Monty Python - Guida galattica per autostoppisti. Si ride ma con il sospetto che ci sia ben poco da ridere. Al buon risultato del lavoro contribuisce anche il buon livello del cast al contorno - una piccola parte anche per Bill Nighy, nei panni del padre adottivo di Shaun.

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