Monster's ball - L'ombra della vita

Il rapporto tra bianchi e neri negli USA in generale, e nel suo sud in particolare, è uno di quei temi delicati che in un modo o nell'altro finiscono sempre per attirare l'attenzione. Immagino sia questo un motivo del successo di questo film, che in realtà mi sembra superiore a quelli che sono i suoi meriti.

Il film, relativamente a basso costo, è stato il trampolino di lancio per il regista, Marc Forster, che adesso gira robe come Quantum of solace. Come sia riuscito ad attirare nell'impresa un cast che comprende Billy Bob Thornton, Halle Berry (che si è presa l'oscar e un orso d'argento per questo film) e Heath Ledger è per me un mistero, ma di sicuro è l'altro fattore che ha portato successo all'opera.

Varie tragedie costellano la storia raccontata: alla Berry muoiono il marito (sedia elettrica) e il figlio (travolto da una macchina). Thornton si sciroppa un padre insopportabile (ben reso da Peter Boyle) e maltratta il figlio Ledger. Tutti e tre in famiglia sono guardie carcerarie ma solo Boyle, ormai pensionato, lo sente come un vanto. Per Ledger è un peso insopportabile, al punto che, beh, non lo sopporta. L'uscita di scena del figlio riesce finalmente a smuovere Thornton che finalmente si distacca dal padre e si mette a vivere una vita sua.

Le scene di sesso, nonostante la Berry, mi sono sembrate stiracchiate e noiosette, le avrei ridotte. Capisco il gioco di contrapporre la passione tra Thorthon e la Berry alla rapida piattezza del rapporto con una prostituta, ma penso si sarebbe potuto ottenere un effetto anche migliore in altro modo.

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