Next

L'idea che c'è dietro alla sceneggiatura di Next è a dir poco geniale. Non per niente è di un genio, ovvero Philip K. Dick, ben noto da chi pratica la fantascienza americana della seconda metà del secolo scorso. Tra i film più noti tratti da suoi scritti ci sono Blade Runner, Minority Report e Total Recall.

In realtà Gary Goldman ha rielaborato a tal punto il racconto originale ("The Golden Man" - curioso legame col suo cognome) da lasciare nel film solo l'idea di partenza: un uomo nasce col "dono" di vedere nel suo futuro. La cosa viene descritta, esplicitamente nel racconto, implicitamente nel film, come la capacità di vedere l'albero delle possibilità che conseguono dal singolo atto del protagonista. Ma solo per una piccolo tratto nel futuro. Nel film si specifica a parole che la visione sarebbe limitata a circa due minuti in avanti, anche se la rappresentazione visiva sembra più legata all'impostazione originale. A parte questa caratteristica, racconto e film hanno ben poco in comune.

In Next il punto fondamentale è che quello che sembra essere un vantaggio può diventare anche una dannazione. Per campare fa il miracolato fa prestigiatore, in modo da usare in qualche modo il suo dono, ma non può farsi notare, per non essere trattato come fenomeno da baraccone, e allora ha uno spettacolino da quattro soldi. Per arrotondare gioca d'azzardo, ma anche qui deve fare attenzione a non vincere troppo, per non finire nei guai.
A ben vedere una brutta vita.

La regia, non memorabile, è del neozelandese Lee Tamahori, che aveva fatto un exploit nel 1994 con Once Were Warrios, ma che poi ha finito per dirigere filmoni di produzione come uno 007 (La morte può attendere - Die Another Day, del 2002) o il secondo episodio di XXX. Ha comunque diretto bene gli attori, tra cui spiccano Nicolas Cage che ha il ruolo del protagonista (e partecipa anche alla produzione del film); Julianne Moore, la motivata, e un po' carogna, agente dell'FBI che sta dietro al protagonista; Jessica Biel, di cui il protagonista si innamora (e si può ben capire come mai); e Peter Falk, in un piccolo ruolo secondario.

Nonostante che le premesse per un opera dignitosa ci siano tutte, qualcosa va storto nella sceneggiatura. Forse il problema è che hanno voluto tenere aperto il finale per un possibile seguito, fatto è che il risultato è uno sviluppo poco soddisfacente.

Nella vita mediocre di Cris (Cage) avvengono contemporaneamente troppe cose in troppo poco tempo: Callie (Moore) lo vuole reclutare a forza nell'FBI per sventare un attacco nucleare agli USA da parte di una non ben specificata organizzazione nazionale (si sente parlare in francese, tedesco e in chissà quante altre lingue tra gli associati); nel contempo Cris ha una sorta di appuntamento con Liz (Biel), avendo visto nel futuro che la incontrerà in un diner - sa l'ora ma non il giorno (eccezione alla sua capacità di vedere solo nel suo futuro prossimo); mentre fa qualche soldo ad un casinò Cris sventa una rapina e si attira contro la polizia; i terroristi internazionali si accorgono che l'FBI stanno dietro a Cris, e pensano che lui sia una minaccia alla loro operazione.

Troppa roba.

Grazie alle sue capacità Cris riesce a fare andare le cose come vuole lui, e lascia la città con Liz, la conquista e fanno all'amore. Dopodiciò Cris ha una sorta di estensione dei suoi poteri - pare che sia il contatto con Liz a creare questo effetto - e vede che se sta con Liz non ci sono santi, va a finire con una catastrofe. Come si diceva sopra, la maledizione di avere un dono così potente. Dunque decide di collaborare con l'FBI, anche se capisce che questo lo metterà nei guai, difficilmente lo lasceranno andare risultando così utile.

Come si vede, c'è tanto di quel materiale da farci sopra ben più di un sequel, per lo meno una intera serie televisiva. Troppa roba inspiegata ed inspiegabile che, evidentemente, ha lasciato perplesso il pubblico. Chi sono mai i terroristi internazionali? Come fanno ad introdurre negli USA tale e tanto materiale bellico? Qual'è il loro scopo? Come mai l'FBI punta su una pista così balenga come Cris? Come fanno i terroristi a capire che Cris è un pericolo per loro?

Meglio sarebbe stato eliminare almeno alcune di queste complicazioni.

Peccato perché, tutto sommato, si tratta di un buon lavoro.

Secondo Mojo il film è stato un flop negli USA, dove si è piazzato al 117° posto nel 2007. Fortunatamente per i produttori il mercato mondiale ha reagito meglio, portando il titolo al 72° posto complessivo.

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